Pietre d'inciampo storiche
Il 28 Gennaio 2010, nel “giorno della memoria”, il Comune di Roma ha collocato in Piazza Rosolino Pilo 17, a Monteverde, delle “pietre d’inciampo”.
Sono state poste davanti al palazzo dove abitavano i Terracina, in ricordo di questa famiglia di religione ebraica denunciata nel 1944 e deportata.
L’unico sopravvissuto riuscito a tornare in Italia fu Piero Terracina, all’epoca un bimbo, il solo Terracina scampato allo sterminio di Auschwitz in cui è stata cancellata tutta la sua famiglia, arrestata durante il ricongiungimento familiare per la Pesach ebraica del ’44 perchè tradita da un delatore per spianare la strada alla deportazione del 16 ottobre nel Ghetto di Roma.
Queste pietre si chiamano “stolpersteine” e sono state realizzati da Guenter Demnig, l’artista tedesco che le ha inventate per ricordare non soltanto i deportati di religione ebraica ma anche i deportati politici e militari che persero la vita negli anni bui della persecuzione nazista.
I primi stolpersteine risalgono al 1995, a Colonia e da allora ne sono installati più di 22mila in Germania, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Polonia e Paesi Bassi.Sono blocchetti composti del porfido utilizzato per la realizzazione del lastricato stradale come quelli che rivestono molte strade del centro storico di Roma, in pratica dei sampietrini.
I primi trenta stolpersteine vennero installati a Roma giovedì 28 gennaio 2010 alla presenza dello stesso Demnig: alle 9.30 a via della Reginella 2, nel cuore del Ghetto, in memoria della famiglia Spizzichino, alle 11.30 via Flaminia 21, dove abitava la famiglia Levi, alle 12.30, davanti alla Caserma allievi carabinieri di viale Giulio Cesare, per ricordare i dodici carabinieri da lì deportati il 7 ottobre 1943 perché giudicati inaffidabili in vista della deportazione degli ebrei la settimana successiva. Alle 14 a piazza Rosolino Pilo 17 in ricordo della famiglia Terracina, alle 16 a via Taranto 178, dove abitava il colonnello Eugenio Paladini.
Il giro si concluse nel quartiere del Quadraro con l’installazione delle pietre d’inciampo in memoria dei deportati politici: Fernando Nuccetelli , Ferdinando Persiani e Antonio Atzori .
Contestualmente è stato aperto alla “Biblioteca della Casa della Memoria e della Storia” uno “sportello” cui possono rivolgersi quanti intendono ricordare familiari o amici deportati attraverso la collocazione di un stolperstein davanti alla loro abitazione, con l’obiettivo di costruire man mano una grande mappa urbana della memoria.